Scrivere questo testo non è stato semplice, ci sono stati diversi problemi tra cui il mio essere positiva a voi sapete cosa ma finalmente posso condividere con voi il mio lavoro sul territorio di Allai.

Buona lettura!

domus de janas marajana | Allai

Sapevate che ad Allai, un piccolo paesino dell’oristanese di 360 anime, esiste un cammino antico fatto di storia e di natura?

Mara e Sara di Allaiexperience.com vi accompagneranno durante questo percorso affascinante e mistico ed io proverò a raccontarvi le emozioni di quella giornata passata insieme.

Allai ponte romano e riflessi

Una giornata piovosa ad Allai con Yallers Sardegna

Sono le 9 del mattino, assieme ai ragazzi di Yallers Sardegna, associazione di cui faccio parte, siamo pronti ad esplorare il territorio di Allai. La giornata è fresca e il sole è coperto da fitte nuvole scure ma nonostante il meteo non sia dei migliori, non ci facciamo scoraggiare e ci lasciamo guidare da Mara e Sara alla scoperta dell’altopiano di Pranu Olisa. Stiamo percorrendo una parte del vecchio cammino dei viaggianti e subito appare chiaro quanto questo luogo sia sacro e denso di spiritualità. L’energia è perfettamente percepibile e l’atmosfera cupa della piogga leggera non ci abbandonerà per tutta la mattina.

L’altopiano di Pranu Olisa

Questo altopiano nel territorio di Allai ricco di piante di lentisco e olivastro custodisce tanti tesori nascosti che vale la pena di vedere. Appena arrivati lungo il sentiero ci viene mostrata la tomba dei giganti omonima ancora totalmente da scavare. Il sito è avvolto dalla vegetazione ma il corridoio funerario è quasi totalmente intatto. Pensate quanti tesori e misteri possa custodire, la sua bellezza è evidente e non passa inosservato quanto questo luogo fosse significativo per l’epoca.

  • felce cammino dei viaggianti
  • cammino dei viaggianti Allai
  • mucche nel cammino dei viaggianti

Possiamo quindi intendere l’altopiano come un vero e proprio santuario, dovuto alla mole di ritrovamenti.

Lungo il sentiero sono presenti delle coppelle, che sono degli incavi usati a scopo rituale.

Testimonianze immortali

Petroglifo dell’omino orante

Avete mai visto delle incisioni sulla pietra? Per me è stata la prima volta. Nonostante io sia una grande appassionta di archeologia ed abbia visitato tante tombe, tanti nuraghe, lo spettacolo che Sara a Mara mi hanno regalato è stato unico.

Abbiamo percorso un sentiero nel bosco di querce e lentisco, pieno di muschio e pietre antiche e poi siamo arrivati in mezzo ad una radura con dei massi molto grandi, custodi di un grande segreto. Solo un occhio attento può notare il tesoro inestimabile celato in queste terre.

Davanti a noi un petroglifo ossia un’incisione su roccia. In particolare questo è la raffigurazione di un uomo, denominato petroglifo dell’omino orante. Se osservate con cura noterete le braccia rivolte al cielo, come a simulare l’atto della preghiera. In genere è possibile ritrovare queste incisioni all’interno delle domus de janas come capovolti, a raffigurare l’ultimo viaggio dell’uomo ma non in questo caso. Le braccia sono rivolte in alto diversamente dal capovolto.

petroglifo omino orante Allai

Ma chi poteva rappresentare quest’uomo? Chiaramente è impossibile dirlo con certezza e forse il fascino del ritrovamento è dato anche dai dubbi: alcune teorie ipotizzano fosse uno sciamano.

Perchè si parla di uno sciamano nel territorio di Allai?

Poco distante dalla roccia del petroglifo, è presente un altare preistorico. Chiaramente stabilire la vera funzione di questi due siti è attualmente impossibile, ma l’ipotesi sciamanica è quella più accreditata. Osservare da vicino queste testimonianze del passato è stato emozionante, pensare che sfidino il tempo, le intemperie e nonostante tutto permangano nei secoli. Le domande sono tante, le curiosità anche e la mia mente vorrebbe tanto teletrasportarsi a quei momenti per capire meglio questo complesso popolo.

Non è l’unica incisione su roccia ad essere presente sul territorio a testimonianza di quanto fosse importante e significativo Pranu Olisa per queste genti.

Petroglifo del serpente

A poche centinaia di metri dall’omino orante, è possibile osservare una seconda incisione. La location è totalmente diversa e forse ancora più suggestiva, davanti al Rio massari. Il serpente è difficile da individuare ma proprio per questo ancora più affascinante. Per osservarlo al meglio, ho voluto sedermi davanti alla trachite cosparsa di muschio, nonostante fosse umido e scivoloso, sentivo di volerla vedere in profondità. Mi sono presa il mio tempo per carpire i particolari, la lavorazione e per immaginare il significato celato.

L’animale simboleggia vita e rinascita, circondato da una cornice molto scenografica e suggestiva.

Sara e Mara ci hanno fatto notare che oltre a raffigurare un serpente, potrebbe raffigurare il fiume con le sue curve che sinuose spezzano il paesaggio, una sorta di tributo alle acque. È sicuramente una teoria attraente e interessate.

Ciò che mi affascina della preistoria è proprio la capacità di andare oltre la comunicazione. La parola è lasciata alla simbologia, all’architettura e certi valori come la spiritualità e il rispetto sono fortemente chiari, non è necessario lasciare un documento scritto a raccontarlo.

petroglifo serpente Allai

I due nuraghi del territorio di Allai

Lungo il cammino dei viaggianti sono presenti due nuraghi:

  •  Sito del Nuraghe Sa Pala ‘e Sa Cresia
  •  Nuraghe Arasseda

Per molti potranno essere solo pietre, ma in realtà queste costruzioni rappresentano vita, evoluzione, conoscenza e vanno rispettate e ammirate.

Attorno a queste mura hanno lavorato e vissuto persone, animali ed è l’eredità che ci è stata tramandata da un testamento senza parole ma non per questo meno importante.

Se volete sapere qualcosa in più sui nuraghi e sul megalitismo potrete trovare altre informazioni leggendo dei Giganti di Monte Prama.

Nuraghe Sa Pala ’e Sa Cresia

La struttura è quella del nuraghe monotorre ed è realizzato in trachite. La sua imponenza in origine è percepibile dalla grandezza dei massi. Ci sono stati dei crolli nel corso del tempo: la scala è il corridoio d’ingresso sono fortemente compromessi.

La bellezza di questa costruzione è data dal fatto che è stato eretto sul margine dell’altipiano e la vista è invidiabile.

Nelle vicinanze della torre sono state individuate delle capanne, non più visibili, a testimonianza del fatto che il territorio fosse abitato.

Nuraghe Arasseda

Il tour lungo la via dei viaggianti ci restituisce una testimonianza del passato piena di mistero e meraviglia. L’area è caratterizzata dalla presenza di un nuraghe complesso ma quello che è straordinario è il ritrovamento di 16 statue menhir di rara bellezza.

Le figure rappresentate seguono lo schema facciale a T con sopracciglia ricurve e nasi triangolari.

La statua menhir di Arasseda III è particolare perchè oltre al volto troviamo un elemento centrale quadrangolare.

Il menhir più significativo tuttavia è Arasseda VII. La statua presenta una centina nella decorazione e il seme. Il senso di tutto questo è la sempre presente esaltazione della vita, così preminente per questo popolo.

I menhir sono custoditi all’interno del Museo delle statue Menhir di Laconi che vi consiglio assolutamente di visitare.

  • Orario estivo: 10. 00 / 13.00 15.30 / 19.oo
  • Orario invernale: 10.00 / 13.00 15.00 / 18.00

Lunedì chiuso.

Intero 5 euro / ridotto 3 euro

Ringrazio con tutto il cuore Nicola Castangia per avermi concesso di usare le sue splendide foto sui Menhir di Allai.

Vi invito a seguire la sua bellissima pagina su facebook Archeofoto Sardegna.

Le Domus de Janas

All’interno del territorio di Pranu Olisa sono presenti delle Domus de Janas di estrema bellezza e interesse.

  • Sa Cisterra
  • Domus di Marajana

meritano la vostra attenzione perchè sono uniche e speciali per motivi diversi.

Continuate a leggere per scoprire perchè sono imperdibili.

Sa Cisterra

Questa Domus de Janas a pozzetto, è unica e particolare, si trova in prossimità del nuraghe Arassèda anche se è molto più antica. Il nome è già indicativo di cosa andremo a vedere, suggerisce infatti che sia una cisterna ed è proprio così. La domus infatti è rimasta incompiuta e non ha mai svolto la sua funzione primaria di tomba. A pochi metri è ancora presente il portello, ancora da ultimare.

La motivazione? Intuibile direi. All’interno è sempre presente dell’acqua anche nei mesi di maggiore siccità e questo chiaramente ne ha impedito l’utilizzo.

L’importanza della simbologia

La vita e la sua esaltazione vengono rimarcati al massimo in questo monumento. All’esterno è possibile inoltre individuare delle incisioni che rappresentano l’organo genitale femminile e maschile. Troviamo la vulva, l’utero che è dato dalla domus ed una canaletta che partendo dai testicoli arriva alla tomba. La leggenda narra che sia stato deturpato il pene in seguito.

Il monumento funerario incompiuto diventa quindi qualcosa di molto più importante: probabilmente un luogo sacro dove venerare l’acqua e la Dea Madre. La fertilità maschile e femminile viene esaltata in tutta la sua complessità.

domus de janas sa cisterna | Allai

Domus de Janas di Marajana

domus de janas di marajana ingresso

Siamo arrivati al sito che più ho amato tra quelli che Sara a Mara propongono durante il loro tour.

La tomba di Marajana è un luogo fuori dal tempo, suggestivo, pieno di energia. Si percepisce subito la sacralità del luogo, gli alberi attorno che incorniciano e proteggono la dimora per l’ultimo viaggio, il silenzio è irreale, come una forma di rispetto per chi ha lasciato questo mondo.

Nella domus sono ben visibili delle decorazioni, tra cui delle false porte.

Nell’antichità la falsa porta veniva usata solo per le anime, i corpi non potevano attraversarla. Capite quindi la fortissima simbologia di questo luogo, l’anima che si ricongiunge con la Madre Terra, il corpo che si unisce alla terra che di nuovo fornisce la vita.

Le mie sensazioni

Entro sempre in punta di piedi quando sono al cospetto di questi luoghi, è essenziale per me il contatto, la percezione. Mi prendo il mio tempo, percepisco l’energia del luogo e cerco una connessione. Ho sentito il forte impulso di entrare almeno in prossimità della tomba ed ho percepito una sensazione di calore, di benessere all’interno.

È un luogo di pace, di vibrazioni positive e di legame con la natura, la terra e la tomba sono in perfetta sinergia. Prendetevi del tempo per sedervi ed osservare questo luogo, capirlo ed immaginare il suo passato.

Ponte Romano di Allai

Tendenzialmente questa è l’ultima tappa del tour ma viste le condizioni meteo, è stata la prima.

Il ponte Romano è facilmente raggiungibile dal centro abitato di Allai. La datazione è presumibilmente del 44 d.C. e sorge sulle sponde del Rio Massari. Costeggia il ponte la vecchia strada romana, ancora visibile in alcuni punti. La struttura originaria era formata da 3 arcate e mezzo, in seguito ci sono stati dei lavori presumibilmente intorno al 1053. Il primo lavoro di manutenzione è stato richiesto dal giudice di Arborea Barisone I nel 1157. Diede l’incarico a Giovanni Capula con la richiesta di restaurare le due arcate centrali.

Vuoi vedere meglio l’epigrafe con la richiesta di Barisone? Guarda qui.

Il Rio Massari spesso ha delle piene violente e questo ha compromesso la stabilità della struttura che conserva comunque tutta la sua bellezza.

Consigliato visitarlo la mattina presto, quando il ponte si riflette sull’acqua o al tramonto.

Se volete approfondire ulteriormente vi suggerisco le pagine social di Allaiexperience

L’iscrizione che riporta la richiesta di Barisone I è presente al Museo Civico di Allai.

Casa sull’albero di Allai

Rio massari e casa Allai

La costruzione che vedete davanti a voi appena arrivati al parcheggio è la seconda casa sull’albero ad Allai, la prima risale al 2010 mentre quella attuale è del 2012. A seguito di atti vandalici la prima casa andrò distrutta, una notte cercarono di dare fuoco alla struttura e poi tagliarono uno degli alberi portanti.

Gli abitanti di Allai però decisero di reagire a questo atto così violento e senza motivazione e la comunità riuscì a destinare 15 mila euro per la creazione di una nuova casa.

Venne progettata da Daniele Del Grande, Abitalbero, ed è stata migliorata e ingrandita.

Il progetto: la nuova casa sull’albero

Tramite la partecipazione dell’ente foreste e di molti ragazzi del paese la casetta vide la luce in sole tre settimane. È la prima casa sull’albero gratis in Italia, è pubblica, si può visitare tutto l’anno ed è anche l’unica in Sardegna.

L’idea iniziale era di realizzare un pontile che si affacciasse sul fiume, il Rio Massari ma successivamente si pensò di ampliare la struttura realizzando il piano terra e di inserire l’altalena.

I piani sono 3, collegati con delle rampe di scale ed è una struttura totalmente sostenibile, costruita su il solido legno di eucalipto. Adiacente alla casa ci sono dei tavoli dove poter mangiare e un ampio parcheggio, tutto gratuito.

Lo scopo dell’amministazione era quello di valorizzare questa zona,  affinchè si potesse riscoprire questa parte del paese. Per i ragazzi ormai divenuti adulti era un luogo di aggregazione, essendo distanti dal mare queste acque diventavano la meta ideale per tuffi e avventure in mezzo alla natura.

Ringraziamenti

Ringrazio moltissimo Sara e Mara per il supporto, i consigli, il materiale e l’aiuto. Senza di voi questo articolo non sarebbe stato scritto.

Grazie a Daniele Del Grande per avermi raccontato qualcosa in più su Casa Allai e per aver risposto alle mie curiosità.

Infine un ringraziamento a Nicola Castangia per avermi gentilmente concesso l’utilizzo delle sue foto realizzate al museo delle statue menhir di Laconi, il suo lavoro e le sue immagini sono  preziose per la nostra terra.

Ringrazio anche voi per essere arrivato fino a qui, per aver letto il mio articolo e spero di avervi incuriosito e di avervi raccontato qualcosa in più su questo territorio così ricco e poco conosciuto.

Cosa vi piacerebbe visitare maggiormente?